Lazio-Udinese: le probabili formazioni, dove vederla in tv e streamingdel 15 ottobre 2022 alle 09:13 Lazio-Udinese (domenica 16 ottobre calcio d'inizio alle ore 15. 00 in diretta su Dazn) è una gara valida per la decima giornata di campionato in Serie A. LE ULTIME - Sarri recuperato Marusic dopo la botta di Firenze e rilancia Cataldi a centrocampo, ballottaggi Vecino-Luis Alberto e Felipe Anderson-Pedro. Dall'altra parte Sottil deve ancora fare a meno degli infortunati Buta e Masina.
Questo per far capire che è un uomo colto e tutte queste conoscenze le mette nel suo lavoro. Non è soltanto tattica, strategia, prime palle, seconde palle: è molto altro”. Mourinho e la Roma si sono serviti a vicenda nel momento del bisogno. Parlando di un ipotetico post Mourinho, come credi che mediaticamente evolverà la piazza romanista? “In un ipotetico post Mourinho, il portoghese non lascerà un’eredità, come non l’ha lasciata all’Inter, bensì un ricordo particolarmente felice. Solamente la sua presenza garantisce il sorriso la mattina: ti senti protetto, sai che difenderebbe comunque la squadra e i suoi colori da una sconfitta, un pareggio ma anche da una vittoria. Mourinho e la Roma si sono trovati: i giallorossi avevano bisogno di una guida del genere e lui quasi sorprendentemente ha trovato la città ideale per sentirsi veramente a casa”.
Perché questa è effettivamente una storia diversa dalle altre? “Perché su Mourinho sono stati scritti almeno 40 libri. Vi è un’attenzione nei suoi confronti meritata, frutto di 22 anni da protagonista, anche nei momenti più difficili. La gente riconosce l’unicità del personaggio che è confortato dai risultati: se non li avesse ottenuti sarebbe stato trascurato. Senza offesa, sarebbe “uno Zeman“. Invece è una guida e, più in grande, un’icona: una figura fuori dalle regole.
Lo ha dimostrato in ogni tappa della sua carriera: in Portogallo, Inghilterra, all’Inter la prima volta e adesso anche a Roma”. Quali sono i tuoi 3 episodi preferiti di Mourinho tra atteggiamenti in campo, aneddoti e frasi pronunciate? “Un momento fondamentale è “la corsa del bambino“. Quando all’ultimo momento vince la partita contro il Sassuolo e corre verso la curva: è stato istinto puro. Ha dovuto spiegare che era come un fanciullo che aveva provato un’emozione fortissima. In quel momento è stato sé stesso.
Il secondo momento quando si diceva “frustrato” della situazione di mercato in entrata e ha fatto arrivare la società alle conclusioni che lui voleva. Il terzo è stato quando, dopo la partita contro il Betis Sevilla, ha parlato di “tiburones fracasados”. Un grande commentatore spagnolo ha detto “per me questa è poesia”: anche nelle terminologie lui è diverso, ha una ricchezza di vocabolario, nascendo interprete, che altri non hanno. Stiamo parlando di un uomo che, partendo come calciatore mediocre, figlio di un portiere discreto e un’insegnante, si forma in un certo modo, ed è talmente forte e ambizioso che, ad un certo punto, Van Gaal al Barcellona lascia la squadra nelle sue mani “.
Da quando sei “mourinhiano”? Qual è stato l’evento che ti ha fatto scattare la scintilla? “La scintilla parte esattamente nella finale Porto-Monaco del 2004: in quel momento vedo qualcosa di diverso. Durante i festeggiamenti abbandona tutti, sarebbe andato al Chelsea, e stessa cosa ha ripetuto con l’Inter. I tifosi lo aspettavano a San Siro ma non è andato, perché si sapeva che sarebbe andato al Real Madrid. Mi ha catturato, inoltre, la sua originalità. Il fatto che lui fosse così combattivo, divisivo e non gliene interessava assolutamente nulla di risultare antipatico. Ha creato un vero e proprio partito, con annessa opposizione“. Cosa pensi manchi alla Roma a livello di organico? “Per essere da scudetto manca ancora tanto.
Due difensori, un esterno, un centrocampista rapido e manca anche Dybala. Mancherebbe, inoltre, anche un portiere più sicuro di Rui Patricio. Se la Roma dovesse entrare nelle prime quattro sarebbe un miracolo assoluto. I giallorossi hanno comunque affrontato due infortuni pesantissimi. Quello di Wijnaldum è stato bestiale: Mourinho non avrebbe mai fatto giocare Cristante e Matic insieme per questione di lentezza. Dybala aveva portato 13 punti: si può immaginare la gravità nel perdere un calciatore come l’argentino in questo momento.
Cosa rende Mourinho, per te, lo “Special One” e cosa vuol dire il termine “tecnico-personaggio” che utilizzi nel libro? “Il problema, ecco, è proprio quello. Delle volte si sente dire “grande comunicatore, grande gestore, però poi non fa giocare bene le squadre”: non è così: Mourinho dà importanza alla qualità dei giocatori: più è elevata e più riesce a vincere, divertire e fare gioco. Cosa lo rende speciale? Il fascino che lui esercita sulle persone e anche sulla stampa. Il fatto che sappia parlare perfettamente a tutti nel modo giusto: squadra, arbitri e società.
Nel libro comincio con il raccontare la versione di Mourinho a Roma per poi segnalare l’evoluzione del personaggio nel corso della sua carriera, arricchendo il tutto con aneddoti e analisi personali”. Nel libro proponi varie chiavi di lettura di Mourinho nel corso del tempo. Quale versione mediatica e/o umana hai apprezzato di più? “Il fatto che si aggiorni costantemente: non vive solo “di campo”. Mourinho ha interessi a tutti i livelli. Durante la presentazione del libro, Massimo Moratti mi ha detto che possiede delle solide basi mediche. Il medico dell’Inter, un giorno, gli disse che sembrava di parlare con un collega.
Dove vedere Lazio-Udinese in tv e streamingESCLUSIVA ZAZZARONI – Abbiamo avuto il piacere di intervistare Ivan Zazzaroni, ai nostri microfoni, riguardo la pubblicazione del suo libro “Diventare Mourinho“, in data 4 ottobre. Il direttore del Corriere dello Sport, tramite l’intervista, ci ha fornito dettagli chiave e talvolta inediti della carriera di Jose Mourinho. Il libro racconta, da un punto di vista soggettivo-oggettivo, le varie tappe della carriera del mister portoghese utilizzando, per l’appunto, la modalità narrativa del “diarioromanzo“. Nel corso degli anni sono uscite numerose pubblicazioni su Jose Mourinho.
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